I fili di sospensione viso sono un’alternativa al lifting facciale. In realtà non sono proprio una novità perché sono impiegati da circa una quindicina d’anni nell’estetica ma oggi sono composti con materiali nuovi ed innovativi.
Dai primissimi, in polipropilene e non riassorbibili, permanenti e a forma di lisca di pesce, inseriti attraverso un ago guida subito rimosso, si è passati a materiali diversi e riassorbibili, pur sempre a spina di pesce ma con un effetto tensore dei tessuti anche più lungo.
In seguito, sono stati modificati gli aghi guida, curvi e non più retti.
Lo so, adesso già vi state impressionando a sentir parlare di “ago e filo” ma in realtà questo trattamento non è assolutamente invasivo: non ci sono tagli, non c’è operazione, anestesia e soprattutto è senza rischi. Il trattamento è ambulatoriale e richiede solo l’anestesia locale nelle zone d’introduzione e uscita del filo.
L’applicazione dei fili di sospensione viso sono un trattamento ponte tra la medicina estetica standard e la chirurgia. Questi fili infatti, sono nati per il trattamento del viso ma si possono utilizzare anche per altre parti del corpo come per le cosiddette “alette di pollo” che, purtroppo, con l’avanzare dell’età, iniziano a comparire sotto le braccia delle donne.
I fili di sospensione attualmente sono molto utilizzati per la definizione del contorno del viso; la trazione dell’area mandibolare; l’elevazione delle guance e degli zigomi, la riduzione del sottomento, il ringiovanimento del collo e la riduzione delle pieghe del labbro che arrivano al mento, la cosiddetta “marionetta”.
Il riassorbimento dei fili avviene tra i 18 e i 24 mesi ma, in considerazione dell’impiego dei fili insieme a filler, si può pensare a trattamenti di richiamo ad un anno per avere un mantenimento costante dello stato per oltre due anni.